Ci stiamo allontanando sempre più dalla semplicità di una vita naturale.
Sposiamo ritmi di vita che corrispondono sempre meno alle esigenze del nostro organismo, progettato per vivere in armonia con il resto della natura, seguendo il ritmo del sole: l’alternarsi del giorno e della notte e quello delle stagioni.
Al progressivo scollamento da quel processo, si aggiunge la scarsa conoscenza di un altro ritmo naturale, quello dei nostri organi interni, il ritmo circadiano, il ciclo regolato dalla luce del sole a cui sottostanno tutti gli organismi della Terra, compreso l’uomo.
Un’ignoranza che spesso paghiamo cara in termini di salute e benessere.
In questo articolo vedremo come nuovi studi affermino che il ritmo circadiano non influenzi solo il ciclo sonno /veglia, ma anche il modo in cui il corpo elabora il cibo e in particolare l’impatto che ha sulla glicemia.

È il nostro orologio interno, un orologio biologico di 24 ore che corre sullo sfondo del nostro cervello e scorre a intervalli regolari tra sonnolenza e vigilanza.
Allinea i ritmi dei processi biologici a quello della Terra e, se ti senti energico al mattino e sonnolente la sera, ogni giorno alla stessa ora, significa che il tuo ritmo circadiano funziona come dovrebbe.
Il ritmo circadiano è stato fondamentale durante la nostra evoluzione, consentendoci di adeguarci ai vari cambiamenti ambientali, regola i ritmi endocrini e metabolici e l’attività cellulare.
Che i nostri organi interni ubbidissero ad un preciso orologio biologico, è una conoscenza nota alla Medicina Tradizionale Cinese (MTC), da sempre, da millenni.
Secondo la MTC anche gli organi come tutti gli esseri viventi, che siano piante o animali, hanno quindi una fase di attività (yang)e una di riposo (yin).
Ogni organo ha la sua fase di picco e la sua fase di riposo, 12 ore dopo la fase di picco.
Nella fase di picco, l’organo dovrebbe poter espletare al meglio la sua attività, mentre nella fase di riposo dovrebbe essere disturbato il meno possibile.
Per esempio, la fase di picco dell’Intestino tenue va dalle 13 alle 15: questo è il momento in cui si si verifica un aumento dell’attività enzimatica e viene digerito il cibo.
La fase di riposo dell’intestino tenue va dall’una alle 3 del mattino.
In questo momento l’intestino non lavora, mentre il fegato purifica il sangue dalle tossine e lo deve fare in modo ottimale senza essere costretto ad aiutare la digestione di una cena troppo tarda e pesante.
La fase di picco del fegato si colloca tra l’una e le 3 di notte, mentre la fase di riposo tra le 13.00 e le 15.00.
Lo stomaco invece svolge al meglio il suo compito dalle 7 alle 9 del mattino ed entra nella fase del riposo, dalle 19.00 alle 21.00.
Conoscere queste semplici regole e, soprattutto se le rispetti, può davvero allungarti la vita.
Se lo stomaco riposa dalle 19.00 alle 21.00, significa che realmente non digerisce e trasforma male tutto quello che consumi dopo tale orario.
A lui poco interessa se la cena è l’unico momento in cui ti riunisci con la famiglia o se ti sei preparato il cibo più buono e sano del modo.
Di quel cibo non assorbirai nulla davvero, non ti nutrirai, aumenterai solo il carico di tossine, ti ruberà energia e dormirai male, con frequenti risvegli notturni.
Mangiare regolarmente in orari che non corrispondono ai ritmi naturali, come mangiare spesso a tarda notte, altera il nostro metabolismo.
Quando il nostro ritmo circadiano funziona bene, anche l’insulina, un ormone che aiuta a trasportare lo zucchero (glucosio) dal sangue alle cellule per produrre energia, lavora al suo meglio al mattino.
L’insulina agisce come una chiave che apre la porta delle cellule, consentendo allo zucchero di entrare e fornire energia.
Ecco perché il nostro corpo è più abile nel gestire gli zuccheri nelle prime ore del giorno.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nutrition & Diabetes programmare i pasti in base al tuo ritmo circadiano ha un impatto significativo sul livello di zucchero nel sangue.
I ricercatori hanno esaminato 26 persone di età compresa tra 50 e 70 anni, sovrappeso o obese, affette da prediabete o diabete di tipo 2.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi in base all’orario in cui consumavano i pasti: i “mattinieri” che assumono la maggior parte delle calorie prima di sera e i “tardivi” che prendono quasi la metà (45% o più) delle calorie dopo le 17:00.
Per garantire l’equità del confronto, entrambi i gruppi hanno assunto lo stesso tipo e quantità di cibo.
L’unica differenza era l’orario dei pasti.
Tramite un’App hanno registrato tutti i pasti: il principale risultato emerso dallo studio è stato constatare come, indipendentemente dal peso o dal tipo di alimenti consumati, le persone che mangiavano di più nel tardo pomeriggio avevano maggiori difficoltà a gestire la tolleranza al glucosio, ovvero la capacità del corpo di assorbirlo e portarlo al cervello e nei tessuti.
Questi “mangiatori tardivi” tendevano anche a consumare più carboidrati e grassi la sera.
Se lavori su turni, se hai un sonno scarso o irregolare, se consumi pasti completi soprattutto la sera o di notte, alteri il tuo ritmo circadiano e, quando questo viene alterato, si sviluppa una resistenza all’insulina.
Questo rende più difficile per lo zucchero entrare nelle cellule, portando a sviluppare alti livelli di zucchero che rimane sangue e aumentando il rischio di diabete di tipo 2.

Ora che abbiamo capito come il nostro orologio interno influenza il metabolismo, vediamo come l’orario dei pasti può agire nello specifico sul controllo della glicemia.
Rivedi le tue abitudini, riprogramma le giornate in sintonia e in armonia con le leggi che, volente o nolente governano il tuo corpo e non in stridente contrasto.
Se ci segui sai che uno dei cavalli di battaglia di SAUTÓN è quello di consigliare una cena leggera o, meglio, di saltarla del tutto.
Riserva la sera allo stare in compagnia, evitando di appesantire il primo sonno con una cena troppo calorica.
Evitare il cibo prima di dormire aiuterà a ottimizzare la funzione mitocondriale, chiave nella prevenzione di ogni genere di malattia.
Quando dormiamo, il corpo ha bisogno della minima quantità di energia, e se vi immettiamo attraverso il cibo, un’ulteriore energia non necessaria, i mitocondri finiscono per creare quantità eccessive di radicali liberi dannosi.
Inoltre evita di trascorrere queste ore preziose davanti alla TV o al computer.
Ricorda che la produzione di melatonina è disturbata dalle radiazioni blu, con effetti nocivi sul sonno.
Di notte lo yin si rigenera.
Il sonno favorisce la depurazione, il riassetto e il riposo.
Il fegato distribuisce in tutto il corpo il Qi e il sangue che trasporta le sostanze nutritive degli organi della digestione.
Cerca di evitare il più possibile che questa fase di sonno profondo venga disturbata, così da poter cominciare la nuova giornata fresco e riposato.
Uno studio recente ha scoperto che mangiare tardi interrompe l’abilità naturale del corpo di metabolizzare il glucosio a causa della ridotta secrezione di insulina e della sensibilità notturna.
Saper ascoltare il proprio corpo e le sue esigenze è fondamentale per rimanere in equilibrio: conoscere l’orologio degli organi ci aiuta a diagnosticare in anticipo possibili disturbi, che potrebbero sfociare in malattie molto più gravi, e così poter cambiare alcune abitudini dannose, come insegniamo in Chetogenica Facile.
Fonti:
Li Wu “L’orologio degli organi” Macro Edizioni
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