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La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è uno dei disturbi endocrino-ormonali più comuni nelle donne e negli Stati Uniti è la causa più comune di infertilità.
Chiamata anche sindrome di Stein- Leventhal, è caratterizzata dalla presenza di cisti follicolari del diametro compreso tra 2 e 6 millimetri all’interno delle ovaie.
Il sistema endocrino è molto complesso ed è costituito da una “rete” di ormoni profondamente interconnessi tra loro dove lo squilibrio di uno, trascina con sé tutti gli altri.
Normalmente le ovaie rilasciano una piccola quantità di ormoni sessuali maschili, estrogeni ed androgeni.
Nelle donne che soffrono di questa sindrome, le ovaie invece iniziano a produrne leggermente di più.
Questi ormoni in surplus non consentono la completa maturazione dei vari follicoli che si trasformano in micro cisti.
La mancanza di un’ovulazione continua crea una anovulazione cronica, l’assenza cioè del ciclo mestruale.
Andiamo più a fondo e chiediamoci perché avviene questa maggiore produzione di ormoni maschili?
Le ovaie sono iper stimolate a loro volta dall’ipofisi, una ghiandola che si trova nel cervello.
Nella sindrome dell’ovaio policistico, l’ovaio secerne una maggiore quantità di ormoni LH e una minore quantità di FSH rispetto alla norma.
Questo fa sì che alle ovaie arrivi il messaggio di produrre una maggiore quantità di ormoni maschili.
I sintomi sono vari e si manifestano in modo diverso da donna a donna.
Possono comparire già nella pubertà con:
La sindrome dell’ovaio policistico, se trascurata, ha ripercussioni sia sull’aspetto riproduttivo (con problemi di infertilità) sia sul piano metabolico.
Si possono verificare:
Per molti anni si è creduto che l’obesità fosse un fattore di rischio per l’ovaio policistico.
Tuttavia, i medici sembrano concordare, sulla base di recenti ricerche, che se perdere peso è un modo importante per trattare naturalmente la sindrome dell’ovaio policistico, il peso stesso non è una causa diretta.
Infatti, ci sono molte donne normo peso, o addirittura sottopeso, che sviluppano disturbi ormonali che portano poi alla sindrome dell’ovaio policistico.
Altri fattori di rischio sono:
Le donne con PCOS hanno maggiori probabilità di avere disturbi del sonno.
Il sonno è fondamentale per la rigenerazione cellulare, la produzione di ormoni, il controllo dello stress e persino la gestione del peso.
Non dormire a sufficienza aumenta gli ormoni dello stress nel corpo, incluso il cortisolo, e modifica i livelli di ormoni che controllano il peso e l’appetito, comprese l’insulina e la grelina.
Più siamo stressati, più avremmo probabilmente bisogno di dormire almeno sette ore ogni notte.
Alcune donne con sindrome dell’ovaio policistico possono aver bisogno fino a nove ore di sonno continuativo.
Per riportare il cortisolo e gli altri ormoni legati allo stress ad una condizione di equilibrio, è sempre meglio vivere nel modo più sereno e tranquillo possibile.
Recenti studi indicano che la sindrome dell’ovaio policistico è associata a un’infiammazione cronica di basso grado e che le donne con la sindrome dell’ovaio policistico sono a maggior rischio di steatosi epatica non alcolica.
Attualmente non esiste una “cura” nota per la sindrome dell’ovaio policistico.
La buona notizia è che ci sono molti modi naturali per trattare i sintomi e per bilanciare gli ormoni in modo naturale:
L’impatto che la nostra dieta ha sui nostri ormoni è piuttosto sorprendente.
Diverse sono le categorie di alimenti che creano uno squilibrio a livello ormonale o aumentano il livello di infiammazione generale.
Se presenti quotidianamente sulla tavola, provocano fluttuazioni della glicemia e dell’insulina.
L’insulina è un importante ormone che controlla diversi processi nel corpo, un ormone che, come un direttore d’orchestra, ne dirige vari altri.
A volte le nostre cellule smettono di rispondere all’insulina come dovrebbero.
Questa condizione è chiamata resistenza all’insulina ed è molto diffusa.
Squilibri a livello di questo ormone sono alla base di molte delle malattie moderne e tra i fattori di rischio nella sindrome dell’ovaio policistico.
La soia e i suoi derivati contengono composti biologicamente attivi chiamati isoflavoni che funzionano come fitoestrogeni.
Gli isoflavoni sono classificati come interferenti endocrini, sostanze chimiche che interferiscono con la normale funzione degli ormoni nel corpo.
Se soffri di ovaio policistico, meglio evitare prodotti a base di soia come latte, yogurt, tofu.
Dovresti stare alla larga anche da altri alimenti che favoriscono l’infiammazione, vale a dire glutine, caffè, alcool e pomodori.
Latte, formaggi, farine raffinate favoriscono invece la formazione di cisti e fibromi.
Se soffri di ovaio policistico, apportare cambiamenti nella dieta può essere molto utile.
L’ideale è seguire un’alimentazione antinfiammatoria e provare ad invertire la rotta, nutrendoti in modo profondo e sano come insegniamo nel SAUTÓN Approach: proteine fresche, grassi sani e verdure cotte in modo delicato.
Mangiare una varietà di cibi ricchi di grassi sani, è la chiave per tenere sotto controllo gli ormoni.
I grassi non sono solo elementi costitutivi fondamentali per la produzione di ormoni, ma mantengono bassi i livelli di infiammazione, aumentano il metabolismo e promuovono la perdita di peso.
I grassi sani hanno l’effetto opposto dei carboidrati raffinati, che provocano infiammazioni e possono compromettere l’equilibrio dei tuoi ormoni.
Via libera dunque a:
Invece evita oli ricchi di Omega 6 (olio di girasole, di mais, di colza).
Ci sono anche modi naturali per trattare i sintomi dell’ovaio policistico che ti aiutano a bilanciare gli ormoni in modo naturale.
Uno di questi sono le piante adattogene, una classe unica di piante curative che:
Alcune hanno una funzione riequilibrante sugli ormoni sessuali femminili e possono rivelarsi utili nel trattamento dei sintomi della sindrome da ovaio policistico, bilanciando ed armonizzando il sistema ghiandolare ed ormonale.
Impiegate soprattutto nella medicina Ayurvedica e in quella Tradizionale Cinese, aiutano inoltre a contrastare affaticamento e debolezza.
Le principali sono:
Tra il 67% e l’85% delle donne con sindrome dell’ovaio policistico sono carenti di vitamina D.
Sebbene questa carenza non sia una causa diretta della sindrome dell’ovaio policistico, può contribuire a molti dei suoi sintomi come:
Un aiuto può venire anche dall’impiego degli oli essenziali come:
La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo molto diffuso, responsabile di gran parte dell’infertilità femminile nel nostro mondo moderno.
Ma la bella notizia è che è possibile invertire questa condizione in modo naturale a partire da una dieta antinfiammatoria e a basso contenuto di carboidrati come quella che proponiamo nel SAUTÓN Approach.
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Piera Mattioli 24 Novembre 2021
Buongiorno sono Piera ho fatto un ordino da voi e sono molto soddisfatta di tutto infatti penso di farne un altro questa settimana approfittando degli sconti.ma mi sorge un dubbio..io ho ordinato le proteine del latte visto che mi avete gentilmente detto che vanno bene per l ovaio policistico ma leggendo qualche commento non vorrei mi facessero male all intestino non so se magari avessi intestino permeabile..a gennaio vorrei fare la consulenza ma prima non riesco e non vorrei fare danni..cmq io essendo che peso 47 chili ne prendo 20 gr al giorno e solo se mi alleno..grazie
Maria Pia Festini 24 Novembre 2021
Ciao Piera,
puoi assumerle tranquillamente.
Non vanno assunte solo in caso di intolleranza al lattosio, ma in quel caso te ne accorgi perché l’intestino si ribella subito. Un caro saluto