Francesco ha 42 anni, nella vita fa l’agente immobiliare, e da alcuni mesi è instancabile ed entusiasta animatore del gruppo Facebook dedicato agli iscritti del SAUTÓN Approach.
Francesco non è un novellino, i suoi primi approcci al metodo di Francesca risalgono a 6 anni fa, quando in attesa di un intervento chirurgico per emorroidi recidivanti, decide di guardarsi intorno e cercare una soluzione alternativa e naturale ai problemi di salute che già così giovane lo affliggevano.
Le emorroidi infatti, che già da sole non sono uno scherzo soprattutto se sono croniche, non erano l’unico problema con cui Francesco doveva convivere: reflusso gastrico, forti bruciori di stomaco, acidità e in generale un corpo che mostrava segni di forte infiammazione erano diventati la sua quotidianità.
Arrivato sul blog del SAUTÓN Approach, Francesco inizia con metodo a leggere i tantissimi articoli e contenuti gratuiti che stimolano la sua curiosità e lo inducono a farsi una domanda che fino ad allora mai si era posto: “…e se fosse quello che mangio la causa dei miei problemi? “
Francesco infatti era, come tanti, il tipo di persona che non si sofferma a riflettere più di tanto su quello che mangia: non aveva idea di cosa fossero e quale ruolo potessero avere i macronutrienti di cui tanto si parla nel programma (proteine, grassi sani, e vegetali) e per lui qualsiasi cosa poteva andare bene per riempire lo stomaco nel momento in cui la fame si faceva sentire:
“Io non sapevo nemmeno quali fossero i macronutrienti.
In un giorno potevo anche mangiare riso e pasta tutto insieme, in base ai gusti del momento mettevo insieme qualcosa per riempire lo stomaco.
Qualsiasi cosa io mangiassi quello era nutrimento per me; non faceva differenza se mangiavo solo pasta, la pasta ai miei occhi era il nutrimento della giornata e andava bene così“
La sua dieta era basata sui farinacei quindi pasta, pizza, focacce e tutto ciò che può essere fatto con le farine, tanti insaccati, tanto pomodoro e in generale notevoli quantità di carboidrati in svariate forme ogni giorno.
Quando sul blog di SAUTÓN, Francesco legge del legame tra alimentazione e infiammazione decide di iscriversi al programma e di tentare la strada del cambiamento.
Inizia quindi a muovere i primi passi: introduce l’acqua calda, impara quali sono i macronutrienti principali che da sempre gli mancavano, cambia l’ordine delle pietanze in tavola e in generale comincia a fare un po’ d’ordine nel caos subdolo delle sue abitudini alimentari.
Il primo risultato importante ottenuto all’epoca è stato che l’intervento alle emorroidi non fu più necessario e con il solo cambio di alimentazione Francesco era riuscito a stare meglio e a far scomparire i sintomi di infiammazione che lo tormentavano.
Per Francesco si è trattato di un risultato doppiamente importante in quanto dai medici gli era stato detto che il suo disturbo era ereditario e che quindi non poteva farci nulla se non imparare a conviverci e a gestirlo con farmaci e terapie convenzionali.
“Io oggi ritengo, alla luce dell’esperienza che ho fatto, che le emorroidi, nel mio caso, fossero si ereditarie ma nel senso che io mangiavo nello stesso modo in cui mangiavano i miei genitori, non come lo intendevano i medici.
L’ereditarietà stava nel modo in cui mi alimentavo che avevo ereditato dai miei genitori, era lo stile alimentare che mi avevano trasmesso”
Quando si inizia un cambiamento importante come questo la prima cosa da capire è che è necessario darsi il tempo di imparare ed adattarsi ad un modo nuovo di vivere, la consapevolezza si costruisce giorno per giorno durante il percorso ed ognuno percorre la strada a modo suo.
Francesco all’inizio per mancanza di tempo aveva trasformato i consigli del programma in uno stile alimentare molto basico ma anche alla lunga noioso e poco soddisfacente il che, ad un certo punto, lo porta a deviare dalla strada principale e a smarrirsi.
Causa ultima di questa deviazione è l’iscrizione ad un programma di crossfit grazie al quale Francesco viene in contatto con quegli alimenti che tanto sono in voga oggi tra atleti e sportivi (proteine di albume, proteine vegane da legumi, proteine idrolizzate, farina di avena, aminoacidi, ecc) in quanto sono ritenuti vantaggiosi per lo sviluppo della massa muscolare.
Convinto che si trattasse di alimenti sani, li introduce nella sua dieta insieme ad una maggiore quantità di carboidrati (ritenuti fondamentali da chi fa attività sportiva) e nel giro di poco tempo si ripresentano i sintomi dell’infiammazione e di una forte debolezza digestiva.
Costretto a causa di un infortunio ad interrompere l’attività in palestra, abbandona la maggior parte di questi finti alimenti ma continua a fare una colazione fortemente dolce e, senza rendersene conto, ad abusare di semi oleosi e frutta secca che alimentano la sua tendenza all’infiammazione.
E’ a questo punto che arriva la mail che annuncia l’uscita del nuovo programma online.
Dopo una certa titubanza iniziale, il peggioramento dei suoi sintomi lo convince che sta sbagliando qualcosa e Francesco decide di ripartire da zero:
“Ho dato un’occhiata al nuovo programma ma all’inizio pensavo di non averne bisogno e ho mollato lì.
Ad un certo punto sono stato male, sono tornate le emorroidi e ho capito che dovevo rivedere, cambiare qualcosa, dovevo tornare alle origini.
Solo tornando alle origini avrei potuto realmente ritornare quello che ero e che sono stato e quindi ho deciso di iniziare nuovamente il percorso da zero, come se fosse un nuovo inizio, perché sicuramente stavo sbagliando qualcosa e non me ne rendevo neanche conto.”
Francesco non era un utente di Facebook e quindi, inizialmente, non aveva ritenuto utile iscriversi al gruppo privato dedicato agli iscritti del programma.
Ad un certo punto però la sua naturale curiosità ha la meglio e decide di esplorare questa opzione, si iscrive al gruppo e trova un mondo che non si aspettava: persone che condividono la propria esperienza, fanno domande e ricevono risposte.
Il gruppo è come una “piazza” dove chiedere aiuto, chiarire dei dubbi, festeggiare i propri successi e rimettere in discussione abitudini e convinzioni con il sostegno di tutti.
Francesco rimane particolarmente colpito da tutti coloro che si divertono a sperimentare in cucina e pubblicano i loro successi (e qualche volta anche insuccessi) culinari e così facendo sono d’ispirazione per tutti gli altri.
Scopre anche il nuovo ricettario, completamente rinnovato rispetto a quello del vecchio programma con cui aveva cominciato, e si rende conto che anche nella fase di RESTART (cioè la prima fase in cui si eliminano tutti i cibi infiammanti per 28 giorni allo scopo di disintossicare l’organismo. spegnere l’infiammazione e far ripartire la digestione) ci sono tantissime ricette sfiziose, tanti alimenti gustosi, tante cose nuove che non aveva mai utilizzato e che lo incuriosiscono tantissimo.
Quando inizia a cucinare e a sperimentare le varie ricette i risultati, sia in termini di gusto che di benessere, sono tali che non può più fare a meno di condividere le sue imprese in cucina ed ecco che nel giro di breve tempo si trasforma in un instancabile animatore, fonte di ispirazione e non di rado di stupore, per gli altri partecipanti:
“Ci ho preso talmente tanto gusto che non volevo nemmeno finire la fase di RESTART perché, per quanto assurdo possa sembrare, quello era il momento in cui mi stavo godendo al massimo tutta l’esperienza di questa nuova alimentazione.
Il periodo del RESTART è stato per me un cambiamento in positivo anche nel gusto e nel piacere di mangiare che non avevo mai sperimentato prima.
Come già accaduto in passato, semplicemente rimettendo ordine nelle sue abitudini alimentari Francesco è tornato a stare bene:
“Oggi dopo il RESTART ho raggiunto l’apice a livello di energia, di lucidità mentale e di umore.
I disturbi che mi tormentavano sono scomparsi così come anche quei forti ed improvvisi cali dell’umore che mi guastavano le giornate.
Mi sono reso conto di avere una sensibilità piuttosto alta e, quando per qualche motivo cambio strada e ritorno ad abitudini sbagliate, il mio corpo reagisce subito e mi mette in guardia.”
Francesco nella sua professione incontra tante persone diverse ogni giorno e gli accade spesso di raccontare della sua esperienza con il metodo.
A detta di coloro che ne parlano con lui, la sua energia e il suo entusiasmo sono evidenti e palpabili.
Francesco crede fermamente nel percorso che ha scelto e nei cambiamenti che sta facendo:
Non mi stanco mai di parlare di Francesca e del suo metodo perchè lo ritengo vincente rispetto a tante altre teorie.
Questo è un metodo vero, reale, testato sul campo e lei stessa vive secondo i principi che insegna agli altri.
Lei è la prima a mettere in pratica ciò che dice e questa sincerità e trasparenza sono per me fondamentali.
Alle persone con cui parlo dico sempre: l’unico modo per sapere è iniziare, provare su sé stessi, accostarsi con i propri tempi ma senza timori ed esitazioni.
Perché solo provando e testando ci si può rendere conto degli immensi benefici che si possono trarre da questo stile di vita.
Alle persone che mi parlano dei loro problemi di salute cerco sempre di far comprendere il legame tra come mangiano e i disturbi di cui soffrono e li esorto sempre a valutare il cambiamento.
Come spesso accade, ai primi risultati anche Francesco, trascinato dall’entusiasmo, cercava di convincere e “convertire” tutti quelli che gli capitavano a tiro, primi fra tutti amici e parenti.
In realtà in genere la cosa non funziona e si rischia anzi di ottenere l’effetto opposto!
Quello che veramente funziona è la persuasione silenziosa dell’esempio: il vedere giorno dopo giorno la persona che supera problemi di salute che sembravano magari senza soluzione, che inizia a stare davvero meglio, a sembrare più giovane, che a volte smette di prendere farmaci a cui temeva di essere condannata per il resto della vita.
Francesco ha ora compreso (ed è una consapevolezza che non ha prezzo e gli resterà per la vita) quanto sia vero il detto “Siamo quello che mangiamo“.
Ha compreso che ogni disturbo o malattia che ci portiamo dietro è inevitabilmente legato al modo in cui ci siamo alimentati nel corso della nostra vita: è una legge di natura alla quale non si sfugge.
Se anche tu, come Francesco, senti il bisogno di prendere in mano le redini della tua salute, il regalo migliore che puoi farti è iscriverti al nuovo programma online ed entrare nel gruppo Facebook, ti aspettiamo.
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Ho scoperto un benessere che non avevo mai conosciuto: intervista a Sarah D’Arienzo
Sarah D’Arienzo, 25 anni, cantante, musicista e, insieme al fratello, titolare di una scuola di musica.
Inizia già da bambina ad avere disturbi intestinali (forti gonfiori addominali, stitichezza cronica, difficoltà digestive, fame continua), che peggiorano costantemente nel corso degli anni, fino a che una colonscopia fatta nel Marzo del 2019 (a seguito di una crisi che la fa finire in ospedale) ipotizza un possibile morbo di Crohn o una colite ulcerosa (o una possibile combinazione di entrambe) che però non vengono confermate senza alcuna ombra di dubbio.
Aver sofferto fin da bambina di problemi intestinali l’ha spinta a cercare una soluzione nell’alimentazione e a sperimentare vari modi di mangiare dal vegetariano al crudista ma, a parte qualche miglioramento iniziale, nessuno di questi è stato risolutivo per il suo intestino.
Come accade a molti nella sua situazione, Sarah decide di sperimentare anche l’approccio alimentare senza glutine e lo fa nel modo più convenzionale ovvero introducendo nella sua dieta cibi industriali gluten-free.
Anche in questo caso però, dopo qualche lieve miglioramento iniziale che le fa pensare di aver finalmente trovato un minimo di equilibrio, si rende conto che in realtà sta “meno peggio di prima” ma che non ha certamente risolto il problema.
Sarah già da un anno si era avvicinata al SAUTÓN Approach senza però riuscire mai del tutto a metterlo in pratica soprattutto per una certa resistenza interiore ad eliminare alcuni cibi e bevande che continuavano ad essere presenti nella sua dieta quotidiana (vino, birra, farinacei, ecc.) insieme ad alcune abitudini come frequenti aperitivi con gli amici a base di alcolici e cibo spazzatura.
A seguito però del risultato della colonscopia fatta a Marzo 2019 decide che è arrivato il momento di mettersi in gioco fino in fondo.
Sarah si iscrive quindi al programma online ed entra nel gruppo Facebook riservato agli iscritti.
Nei primi mesi, sperimenta la Dieta dei Carboidrati Specifici (un protocollo alimentare studiato appositamente per persone che hanno patologie che interessano l’intestino come la permeabilità intestinale, la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, ecc.), nel contempo introduce l’acqua calda e comincia ad organizzarsi in cucina.
“Vedo questo come un cammino che a tratti è in salita, a tratti è una comoda discesa, verso un ritrovare la salute ma soprattutto riscoprire un senso di benessere che forse non ho mai conosciuto realmente.
Solo oggi, dopo cinque mesi di alimentazione SAUTÓN, mi rendo conto che alcune cose stanno ora diventando la mia normalità come andare in bagno senza sforzo, non avere episodi di forti gonfiori improvvisi, non essere sempre cronicamente affamata, tutti sintomi di malessere che dai 14 anni in poi sono stati miei compagni quotidiani.
Ora mi sento più energica e riesco a comprendere molto meglio le reazioni del mio corpo nei confronti del cibo che mangio“
Le condizioni di salute in costante peggioramento hanno spinto Sarah, nel corso degli anni, ad informarsi e a tentare diverse strade e approcci alimentari.
Ad un certo punto, a seguito del consiglio di un gastroenterologo di diminuire il consumo di prodotti animali, Sarah inizia ad interessarsi al vegetarianesimo e decide di adottare questo stile alimentare sia per ragioni di salute (nella convinzione che le proteine animali fossero dannose) sia per ragioni etiche ed ambientaliste:
“A seguito del consiglio di questo medico ho iniziato ad informarmi, ho tratto tutte le mie conclusioni e sono diventata vegetariana, perfino estremista, e il mio obiettivo sul lungo termine era di diventare vegana quindi per me vedere che nel metodo le proteine animali hanno una parte importante nell’alimentazione quotidiana andava contro tutto quello che credevo fosse giusto“
Con la Dieta dei Carboidrati Specifici fatta per alcuni mesi prevalentemente da vegetariana ma reintegrando anche il pesce, qualcosa comincia a cambiare:
“Dopo aver sperimentato la DCS con l’aggiunta del pesce ho cominciato a sentirmi molto meglio fisicamente e anche più rilassata a livello psicologico cosa che mi ha permesso di reintrodurre occasionalmente anche la carne.
Quando l’ho fatto ho sentito dei benefici innegabili sia in termini di sazietà che di maggiore energia e, nonostante sia contro i miei principi, non posso comunque ignorare queste sensazioni.“
Non è stato facile per Sarah mettersi in gioco con il SAUTÓN Approach che era così lontano da quelle che erano le sue convinzioni più radicate in quel momento.
Ci è riuscita, come dice lei stessa, eliminando il giudizio e sperimentando su di sè che è l’unico modo in cui si può effettivamente capire cosa faccia per noi e cosa invece no.
Conoscere la teoria può essere utile, soprattutto se non ci si accontenta e si vuole capire il perché delle cose, ma certo alla fine solo mettendo in pratica si possono raggiungere dei risultati concreti.
Ed è proprio quello che Sarah ha fatto e sta continuando a fare giorno dopo giorno nel suo percorso SAUTÓN.
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