Uscire dalla chetosi è pericoloso?

Questa è una domanda che mi pongono sempre, sia su Facebook che su Instagram.

Chi ha sentito parlare di chetogenica e se ne è interessato, sviluppa un vero terrore di uscire da questa condizione, teme gli sgarri e rischia di diventare molto rigido.

E la rigidità non paga mai, soprattutto alla lunga.

Ma per prima cosa, spendiamo qualche breve parola su cos’è la chetosi.

Cos’è la chetosi

Se ne sente spesso parlare, molti che ne parlano non ne sanno granché e spesso sparano giudizi senza cognizione di causa producendo solo paura e disinformazione.

La chetosi accade quando bruciamo grassi per vivere, invece dello zucchero, producendo delle molecole chiamate “chetoni” che vengono usate dai mitocondri delle nostre cellule (i piccoli motorini che lavorano giorno e notte) per produrre energia (dicasi in “medichese” ATP).

Queste molecole sono create a partire dai grassi sani presenti nella nostra dieta.

Quando produciamo chetoni possiamo dire di essere “in chetosi” poiché abbiamo un certo numero di chetoni nel nostro sangue, con i quali nutriamo le diverse cellule e viviamo.

La buona notizia è che il nostro corpo è stato PROGETTATO per andare a grassi molto facilmente.

È un carburante che i mitocondri apprezzano e che ci fa vivere bene. 

Quindi avere “chetoni” nel sangue è una cosa SUPERPOSITIVA che aiuta il nostro metabolismo e tutti gli organi interni.

Una cosa tanto positiva che sempre più ospedali usano l’alimentazione chetogenica (cioè che usa i grassi come carburante) per favorire la ripresa veloce dei malati più gravi.

Ma allora perché questa parola genera PAURA e idee negative nell’immaginario collettivo e trovi sempre qualcuno che si allarma quando la sente?

Perché la sana e naturale chetosi viene confusa con la cheto-acidosi diabetica che è una cosa completamente diversa e che riguarda pochissimi casi di malati di diabete di tipo 1.

Nella cheto-acidosi diabetica il corpo non può contare sull’insulina (che non è più disponibile) e quindi il glucosio nel sangue è fuori controllo.

La mancanza di insulina porta anche la produzione di chetoni ad essere fuori controllo.

Questa doppia condizione di un eccesso di zucchero, combinato con un eccesso di chetoni e con una costante assenza di insulina, è pericolosissima e può condurre alla morte se non si somministra immediatamente dell’insulina per via farmacologica.

Ma questo è qualcosa che può avvenire solo in presenza di diabete di tipo 1 e non di diabete di tipo 2 ed assolutamente non può accadere se non hai il diabete!

La chetosi naturale è invece uno stato molto salutare per l’essere umano.

In questa condizione grassi e chetoni sono usati come carburante laddove prima erano usati gli zuccheri, attraverso il consumo di maggiori quantità di grassi e il giusto apporto proteico e di vegetali e un uso sapiente del digiuno intermittente.

Quando spieghi questo, c’è sempre qualcuno che si alza e dice: “Ma dove ci procuriamo lo zucchero che ci serve per vivere?”

Ci sono sistemi del corpo che utilizzano solo lo zucchero, come i globuli rossi e alcune cellule cerebrali. 

Quello che questi gentili signori si dimenticano è che il corpo è in grado di autoprodursi gli zuccheri che gli servono.

I pochi zuccheri che gli occorrono e che diventano sempre di meno, via via che il corpo utilizza i chetoni, vengono facilmente prodotti dal fegato, con una operazione facilissima, la gluconeogenesi (prevista dal nostro sistema di funzionamento) e che non porta mai accumulo di zucchero perché il corpo produce solo ciò che gli serve, senza mai creare eccessi

E se non fosse così la dieta chetogenica non sarebbe usata negli ospedali all’avanguardia di tutto il mondo!

Quindi possiamo concludere che la chetosi media, unita al digiuno intermittente, ci aiuta anche nell’operazione di autocombustione (cioè il consumare e distruggere tutte le cellule vecchie ed usurate che accade nel digiuno e che fa posto a tessuti nuovi e sani).

Un sano ricambio cellulare ed un profondo detox che ci mantiene in forma, giovani e in salute!

Ora torniamo alla domanda iniziale.

Cosa succede se un giorno mangiamo zuccheri?

O ci facciamo un piattone di pasta o addentiamo un bel cornetto?

Distruggiamo tutto il lavoro?

Rischiamo di uscire dalla chetosi?

Corriamo pericoli?

E come facciamo a ritornarci?

Ecco, niente di più semplice.

Innanzitutto il nostro corpo è assolutamente programmato per entrare ed uscire dalla chetosi senza difficoltà.

Essere in chetosi è il nostro stato naturale, ci fa vivere bene, migliora le performance del nostro corpo e del nostro cervello e dovremmo cercare di esserci almeno 5 giorni su 7.

Delicato è solo il momento in cui stiamo provando a cambiare il nostro carburante (ma abbiamo ancora tanta dipendenza dallo zucchero) o il momento in cui ci stiamo definitivamente disintossicando e stiamo lontani dallo zucchero per 28 giorni di fila.

Ecco, questi sono i 2 momenti in cui deroghe o uscite dalla chetosi non ci aiutano e possono farci tornare indietro.

Ma una volta che la chetosi è la tua condizione naturale, non succede nulla se una volta in un pasto, esci e mangi zuccheri.

Basta tornare alle buone abitudini il giorno dopo e tutto torna come prima in un istante.

Quindi rilassati, goditi la tua chetosi e non temere le deroghe, sono naturali!

Leggi anche:

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