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Maca Compresse

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Integratore biologico di Withania somnifera

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Infiammazione: la guida definitiva

L’infiammazione è una modalità di funzionamento con cui siamo stati progettati ed è un autentico salvavita.

È uno dei fattori più importanti che interviene sul metabolismo e il modo in cui il nostro corpo usa le risorse energetiche.

L’infiammazione influenza la mente, la centralina che ci consente di pensare, emozionarci, conoscere e memorizzare, grazie al rilascio di citochine infiammatorie, la modalità con cui comunicano cervello e sistemi interni.

È coinvolta anche nel superare i traumi e combattere gli attacchi esterni e nella normale e fisiologica risposta allo stress.

L’infiammazione, inoltre, può intervenire sulla produzione di maggiori cellule immunitarie o antibiotiche, così da salvarci la vita e combattere agenti potenzialmente nocivi (virus, batteri e cellule degenerate e cancerogene).

L’infiammazione è al lavoro ogni istante nel nostro corpo e per questo possiamo tranquillamente affermare che, senza infiammazione, noi moriremmo.

Come mai allora è diventata una delle emergenze più grandi con cui gli scienziati si stanno misurando a livello mondiale?

In questa guida faremo chiarezza, analizzeremo e capiremo il perché si sia trasformata in una micidiale trappola e il motivo per cui non stiamo più funzionando come saremmo progettati per fare, quali siano i sintomi, le cause e come uscirne.

Ecco l’indice della guida:

Infiammazione: da salvavita a trappola micidiale

Oggi, un numero sempre maggiore di scienziati sta approfondendo e conducendo ricerche sull’infiammazione, a causa del proliferare di malattie sempre più invasive, che sono sotto gli occhi di tutti e alle quali la medicina ufficiale non riesce a dare una risposta.

I dati che stanno emergendo sono così preoccupanti che non possiamo più non occuparcene.

L’infiammazione si è trasformata in uno stato di grande intossicazione e sofferenza di tutte le cellule del nostro corpo, uno stato di forte irritazione e acidità che ci porta ad un rapidissimo ed anomalo modo d’invecchiare: lo facciamo anzitempo e male.

Come abbiamo visto, il meccanismo dell’infiammazione è naturale, anzi necessario, un campanello d’allarme che scatta quando serve difenderci dalle aggressioni esterne, una risposta dell’organismo forte ma di breve durata, questo dovrebbe essere.

Quando l’infiammazione smette di essere il tuo salvavita

Quando l'infiammazione smette di essere il tuo salvavita

Il problema è che oggi il corpo è in un continuo stato di infiammazione, scattano più allarmi contemporaneamente che non riusciamo più a spegnere e da risposta salva vita diventa per molti un vero incubo.

Gli scienziati la chiamano “infiammazione cronica” e concordano che è sempre questa l’unica vera causa silente della comparsa delle principali condizioni patologiche attuali:

  • pressione alta e malattie cardiocircolatorie
  • sindrome metabolica e diabete
  • malattie neurologiche
  • problemi ormonali (difficoltà tiroidee e della riproduzione)
  • problemi intestinali e digestivi
  • problemi degenerativi e autoimmuni

Che poi non sono altro che tutti problemi che oggi abbiamo difficoltà a risolvere con successo con la medicina moderna, con i quali impariamo a convivere, che ti costringono a consumare farmaci a vita, con i loro conseguenti effetti collaterali. 

Tutto perché la medicina oggi stenta ancora a considerare “il quadro di insieme”, non va alle vere cause, li considera fenomeni separati e perde così la battaglia per la salute e il benessere.

Ti sei mai chiesto se l’infiammazione ha preso il sopravvento anche nel tuo corpo?

Vediamo come puoi accorgertene.

I sintomi principali dell’infiammazione e come riconoscerli

Fra i sintomi principali dell’infiammazione ci sono:

  1. Bruciore e acidità di stomaco, reflusso, bisogno costante di mangiucchiare, fame disperata la sera.
  2. Rotolini di ciccia sull’addome e addome prominente, che non riesci a smaltire, e impossibilità a perdere anche un etto nonostante lo stare a dieta.
  3. Insonnia e difficoltà a prendere sonno, risvegli soprattutto tra le 2.00 e le 3.00 del mattino.
  4. Mal di testa, disturbi articolari come artritecandida e cistite recidivante.
  5. Alitosi e bocca amara, pesantezza, nausea.
  6. Muco e disturbi di natura allergica, tutti, fino al peggiore: intolleranza al nichel.
  7. Pressione alta, diabete, disturbi della tiroide, sindrome metabolica.
  8. Disturbi del ciclo, infertilità maschile e femminile, menopaus0’ì’+
  9. àù problematica.
  10. Stanchezza al mattino e difficoltà a placarti la sera, sensazione di essere in trappola con uno stress che supera le tue forze.
  11. Depressione, ansia, attacchi di panico, forte agitazione e nervosismo.

Se questi sintomi ti riguardano, anche se solo qualcuno in modo quotidiano, non prenderli sotto gamba.

Cosa succede quando prevale l’infiammazione?

Dato che il segnale infiammatorio ha sempre la priorità, e questo al fine di salvarci la vita, quello che accade quando le condizioni di vita sono incompatibili con la sopravvivenza è che il tuo corpo entra in una modalità di funzionamento alterata che blocca tutti i sistemi interni, li mette a regime ridotto, perché ti sente in difficoltà.

È una modalità di emergenza ed è come una sorta di protezione.

Di fronte ad un’infiammazione che ha superato i livelli di guardia l’organismo, per sopravvivere, blocca gradualmente i suoi principali sistemi in attesa che l’emergenza finisca e possa ripartire.

Si bloccano:

  • cervello
  • sistema digestivo
  • sistema immunitario
  • sistema ormonale

Invece fegato e cuore sono i due organi che vengono bombardati di segnali di richiesta e finiscono per essere in affanno.

Interessante, no?

In pratica accade che tu funzioni e sei vivo, ma in un modo diverso e alternativo.

Funzioni in modalità “sopravvivenza”, dove tutti i sistemi ritenuti non vitali vengono messi in pausa o procedono al minimo.

Come puoi misurare il tuo livello di infiammazione?

Come puoi misurare il tuo livello di infiammazione?

L’infiammazione è spesso sistemica, interessa cioè più sistemi con i loro organi e tende a cronicizzarsi senza quasi che ce ne accorgiamo, danneggia in modo silenzioso i tessuti.

Un processo che può protrarsi per anni e non ce ne rendiamo conto fino a che non si sviluppa una vera patologia: condizioni di pre diabete, tiroidite, pressione alta, malattie cardiache, Alzheimer o malattie autoimmuni come sclerosi multipla, colite ulcerosa, morbo di Crohn, artrite reumatoide.

Ma come puoi determinare se hai un’infiammazione cronica, dato che molti dei “sintomi” sono silenziosi?

Un test utilizzato dalla medicina convenzionale è il test della proteina C-reattiva (CRP), proteina che segnala le risposte a qualsiasi forma di infiammazione a cui aggiungere VES, emoglobina glicata e di indice HOMA .

È inoltre possibile misurare il livello di insulina nel sangue a digiuno.

Anche se questo test viene in genere utilizzato per lo screening del diabete, è anche un marker per l’infiammazione poiché più alti sono i livelli di insulina, più alti sono i livelli di infiammazione e rischio di sviluppare insulino resistenza e sindrome metabolica.

Le due vere cause dell’infiammazione: carenze nutrizionali e stress

Le vere cause in grado di scatenare ed avviare questo “processo” che ci sta costringendo a sopravvivere, a vivere come se avessimo il freno a mano tirato, sono semplicemente due:

  1. Importati carenze nutrizionali quotidiane ed errori a tavola costanti.
  2. Condizione di forte stress psicologico ed emotivo, con ritmi di vita superiori alle nostre forze.

Tu quando mangi ti nutri davvero?

Ebbene sì, viviamo nell’epoca dell’abbondanza: del frigorifero, del congelatore, dei supermercati aperti 24 ore su 24 eppure quando mangiamo il nutrimento non raggiunge davvero le cellule.

Ci mancano le proteine fresche, ci mancano i grassi sani, ci mancano le vitamine e i minerali delle verdure e purtroppo anneghiamo nello zucchero, un unico ingrediente declinato in mille modi diversi, che ci viene servito ad intervalli regolari e fin da quando siamo piccoli, da mattina a sera.

Se i tre nutrienti non sono bilanciati nei tuoi piatti quotidiani e quindi consumi, per esempio:

  • poche proteine o solo di cattiva qualità perché non ti piacciono o hai sentito che “farebbero male” o semplicemente per comodità
  • pochissimi grassi perché fin da piccolo hai imparato ad averne paura visto che tutte le informazioni ad ogni livello ti hanno sempre fatto credere che i migliori cibi sono quelli cibi leggeri e privi di grassi

quello che accade è che il tuo piatto è composto soprattutto di carboidrati.

Infiammazione cronica: il risultato di una dieta povera di grassi sani

Una delle cause dell’entrata dell’organismo nel sistema di emergenza sopra descritto, è l’aver incriminato e bandito per lungo tempo i grassi dalla nostra tavola.

Indicazioni nutrizionali che risalgono agli anni ’70, mai suffragate dalla scienza hanno scatenato una progressiva ma inesorabile guerra alle proteine e soprattutto ai grassi sani.

Le proteine sono state incolpate delle malattie degenerative e i grassi sani delle malattie cardiovascolari.

Il motivo è che vi è ancora confusione, spesso non sappiamo bene quali sono i grassi dannosi, e soprattutto ci dimentichiamo che non tutti lo sono, anzi alcuni sono necessari e addirittura vitali per il nostro organismo.

Sì, anche lo stress crea infiammazione cronica

Anche lo stress è una risposta naturale di corpo e mente ad una condizione momentanea di forte difficoltà o attacco.

È una risposta che si attiva automaticamente, senza chiederti il permesso.

È un sistema pazzesco, di una perfezione incredibile, che ci ha consentito nella storia di sopravvivere alle condizioni più impensabili e difficili, come calamità naturali, carestie, guerre, aiutandoci ad attivare le giuste risposte in modo da continuare a vivere nonostante il pericolo.

È una forte emissione di ormoni e neurotrasmettitori che parte da quella zona del cervello chiamato “rettiliano”, il cervello originale (poiché è connesso alle facoltà istintive, primarie del nostro cervello) per arrivare alle ghiandole surrenali che producono i cosiddetti ormoni dello stress: adrenalina e cortisolo.

Quando lo stress diventa cronico

Il cortisolo è più alto al mattino (la risposta automatica del risveglio) e va poi diminuendo durante la giornata, fino a raggiungere la mezzanotte dove la secrezione si interrompe e il corpo entra nella fase di purificazione e riparazione del sistema che avviene durante il riposo profondo.

Se la risposta allo stress non è più momentanea ma diventa la nostra condizione di vita abituale, questo diventa un problema per il nostro corpo e favorisce l’insorgenza di condizioni patologiche crescenti.

La PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia) chiama questo problema inversione della curva del cortisolo, cioè il cortisolo non segue più il suo ritmo naturale ma la sua curva addirittura si inverte.

Quando questo accade e si protrae nel tempo, è un fattore che può portare all’insorgenza di diverse patologie:

  • ansia e problemi di insonnia (a causa dell’eccessiva ipervigilanza e dello stato di allerta costante)
  • depressione
  • problemi cognitivi
  • annebbiamento, cali di memoria e concentrazione
  • difficoltà digestive e disturbi dell’equilibrio intestinale
  • desiderio smodato di zucchero e accumulo di grasso addominale
  • problemi ormonali con squilibrio di tutti gli ormoni sessuali (estrogeni, progesterone, testosterone, prolattina)
  • problemi metabolici e di pressione alta, insulino resitenza, diabete, problemi circolatori
  • problemi al sistema immunitario e insorgenza di disturbi autoimmuni, a causa di una costante stimolazione che conduce a risposte esagerate e fuori luogo, dando vita ad intolleranze, allergie, problemi a pelle, ghiandole ed intestino
  • problemi di invecchiamento precoce, sia fisici che mentali

Tutto ciò che non ci consente di vivere bene, condizioni di malattia che sembrano slegate tra loro, eppure anche in questo caso, quel che succede è che il corpo attiva la modalità emergenza mettendo in pausa tutti i sistemi non ritenuti vitali.

Infiammazione: tutta questione di carburante

Infiammazione: tutta questione di carburante

Per milioni di anni il consumo di grassi ha rappresentato il 75% della dieta dell’Homo Sapiens.

Solo il 5% era costituito da carboidrati provenienti soprattutto da frutta e bacche e limitato ad un breve periodo dell’anno.

Oggigiorno grassi e carboidrati si sono scambiati di posto: consumiamo carboidrati per un 60% e grassi per un 20%.

I grassi più salutari sono addirittura relegati al 10% a seguito della demonizzazione perpetrata nei decenni scorsi.

Per produrre meno radicali liberi, ottimizzare il lavoro dei mitocondri, è necessario che tu produca energia dai grassi e questo è possibile solo se riduci drasticamente il consumo di zuccheri e carboidrati.

Può non essere facile all’inizio, specie se non sai da dove iniziare.

Sempre più studi affermano che il migliore carburante per i mitocondri delle nostre cellule sono i grassi saturi, che ci consentono di attingere ad un carburante infinito e senza necessità di un continuo ripristino.

Non si accumulano, non ti fanno ingrassare e nel giro di poche settimane, riattivano tutti i sistemi del corpo.

Ricavare energia da un’alimentazione ricca di grassi e povera di carboidrati, fa in modo che:

  • la sazietà e l’energia sono garantite per un tempo doppio
  • la produzione di radicali liberi si riduce del 30-40%
  • vengono rilasciati nel sangue chetoni o corpi chetonici che nutrono il cervello
  • l’infiammazione si riduce
  • hai più energia e concentrazione
  • ti senti sazio più a lungo
  • il metabolismo si sblocca e avviene il consumo delle riserve accumulate

Come uscire dal tunnel dell’infiammazione

Accettare di cambiare le proprie abitudini alimentari ed adottare uno stile di vita sano, sembra essere la migliore medicina per prevenire, ridurre l’infiammazione cronica e modificare il corpo in profondità.

Quindi:

Primo passo: fai pace con i grassi.

Introduci in modo graduale olio di cocco, ghi, burro e in misura minore olio extravergine di oliva.

Secondo passo: rivaluta le proteine

Sono assolutamente fondamentali per la tua vita presente e futura.

Le proteine sono i mattoni con cui il corpo costruisce i tessuti e formano il collagene che ne garantisce l’elasticità.

Contribuiscono a combattere le infezioni e sono essenziali per produrre enzimi, ormoni ed energia.

Terzo passo: consuma i carboidrati nella forma più equilibrata

Introduci vegetali freschi, cotti in modo leggero.

Come prevenire l’infiammazione alla radice, in modo naturale

Come prevenire l'infiammazione alla radice, in modo naturale

Ecco una serie di ulteriori consigli per riportare il corpo ne giusto equilibrio psicofisico.

Occorre dare al corpo un segnale forte, chiaro, inequivocabile.

  • Dai una tregua al corpo facendo il Restart di almeno 28 giorni da tutti gli alimenti in grado di scatenare infiammazione e attivazione dell’asse dello stress. Scopri in cosa consiste il Restart e cosa puoi mangiare durante questo periodo di detox, leggendo questo articolo.
  • Assumi cibi ricchi di Omega 3 (uova, salmone, avocado, crema Budwig).
  • Ottimizza i tuoi livelli di insulina riducendo zuccheri e carboidrati.
  • Fai regolare attività fisica: l’esercizio fisico è un ottimo modo per ridurre l’infiammazione.
  • Smetti di fumare. Il fumo indurisce le arterie e aumenta l’infiammazione.
  • Assicurati che il tuo girovita sia normale. Se sei una donna con girovita di oltre 89 cm o un uomo oltre 101 cm, è possibile che tu abbia un’infiammazione alta ed è consigliabile prendere provvedimenti per ridurre il peso.
  • Pratica il digiuno intermittente che favorisce il passaggio dal carburante zucchero al carburante grassi.
  • Cerca sfoghi salutari allo stress e alle emozioni negative. Livelli elevati di ormoni dello stress (cortisolo) possono portare alla liberazione di sostanze chimiche infiammatorie in eccesso.
  • Utilizza strumenti per affrontare lo stress quotidiano e risolvere anche le sfide emotive legate al passato. La meditazione, la preghiera, sono tutte tecniche utili per la gestione dello stress
  • Ottimizza i tuoi livelli di vitamina D. La migliore fonte di vitamina D è l’esposizione al sole. In inverno, tuttavia, potrebbe essere necessario prendere un supplemento orale nella forma di D3.  

Erbe e integratori utili per combattere infiammazione e stress

Oltre a portare nella tua routine delle buone abitudini, può essere di grande aiuto ricorrere periodicamente ad integratori del tutto naturali come: 

  • MSM (Metilsulfonilmetano): ricco di zolfo organico, agisce sull’organismo con la sua intensa azione antinfiammatoria in particolar modo per articolazioni, giunture e muscoli.
  • Omega 3 EPA e DHA sono acidi grassi e sono i costituenti fondamentali delle membrane cellulari. DHA in particolare compone metà della membrana plasmatica che ricopre la cellula di ogni neurone. Quando l’assunzione di Omega-3 è inadeguata, le cellule nervose diventano rigide e più inclini all’infiammazione poiché i grassi Omega-3 mancanti sono sostituiti da colesterolo e dagli Omega-6.
  • Reishi (Ganoderma Lucidum) fungo e potente antinfiammatorio, è fondamentale in caso di sintomatologie acute come allergie, disturbi della pelle e articolari.
  • Enzimi sistemici. Gli enzimi sono catalizzatori di ogni reazione biochimica del nostro corpo. Danno la misura del nostro potenziale energetico. Ognuno di noi produce una certa quantità di enzimi, sia digestivi che metabolici, e questa quantità si va riducendo progressivamente con l’avanzare dell’età.
  • SelenioHa un forte effetto antinfiammatorio, riduce i danni da radicali liberi. È uno dei più potenti chelanti naturali, libera sangue e cellule dai metalli tossici.
  • Zinco.  Uno studio pubblicato su American Journal of Clinical Nutrition ha dimostrato, la capacità dello zinco di contrastare lo stress ossidativo e l’infiammazione.        

In merito a come gestire lo stress, prima di cadere nella chimica, ricordati che la natura ci ha messo nelle mani piante meravigliose in grado di sostenerci anche dal punto di vista mentale ed emotivo.

Si tratta di rimedi naturali che puoi provare, in piccolissime quantità, aggiungendoli ad uno dei pasti della giornata.

Un esempio è Mind che trovi nello shop SAUTÓN: grazie alla combinazione degli ingredienti contenuti, questo integratore, oltre a favorire un buon sonno, innesca uno stato mentale allo stesso tempo rilassato e focalizzato, accrescendo performance mentale, focus, chiarezza, presenza e consapevolezza, aiutando così a governare lo stress quotidiano e l’ansia che può derivarne.

Ci sono poi piante, chiamate adattogene, poiché semplicemente favoriscono il buon funzionamento di ormoni e neurotrasmettitori e la fuoriuscita dallo stress in modo dolce e graduale.

AshwagandhaMaca, possono supportare mente e cuore e riequilibrare il sistema.

Conclusione

L’infiammazione cronica è la madre di tutte le malattie moderne, dal mal di testa, all’Alzheimer, dai dolori articolari alle cardiopatie.

La buona notizia è che molto si può fare cambiando le proprie abitudini alimentari, chiudendo il rubinetto della benzina che goccia a goccia, giorno dopo giorno e chissà da quanti anni, l’alimenta in modo pericoloso e soprattutto silenzioso.

Oltre un po’ di volontà e consapevolezza, non serve molto altro per eliminare cibi infiammanti, uscire dal picco glicemico, dare al corpo e ai suoi sistemi il tempo di ripartire, ritrovare ordine ed equilibrio.

Un approccio chetogenico come quello che seguiamo in SAUTÓN, potrai prenderti cura dei mitocondri, riportare indietro le lancette dell’orologio del processo d’invecchiamento e iniziare ad instaurare nuove abitudini di lunga vita.

Fonti:

Dr. Joseph Mercola “Trasforma il grasso in energia” MyLife Editore

Dallas e Melissa Hartwig, “It starts with food”, V.B publishing, 2012.

David Perlmutter, “La dieta intelligente”, Mondadori, 2015.

William Davis, “La dieta zero grano”, Mondadori, 2014.

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